lunedì 10 maggio 2021

Crediti d’imposta previsti nella Legge finanziaria per l’anno 2021

L’approvazione della legge finanziaria per l’anno 2021 ha confermato alcuni incentivi preesistenti (quale il credito d’imposta investimenti Mezzogiorno), mentre ne ha modificati altri, tra i quali il credito d’imposta per gli investimenti che rientrano nella cosiddetta “industria 4.0”.  Facciamone il punto:

 

Credito d’imposta investimenti Mezzogiorno

 

La nuova finanziaria contempla la proroga anche per il 2021 di questo credito d’imposta, lasciandone inalterate le regole di funzionamento. Si ricorda che questa misura agevolativa consente di ottenere un credito di imposta per l’acquisto, anche mediante locazione finanziaria, di beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive ubicate nelle regioni del Mezzogiorno. Il credito è calcolato in percentuale rispetto all’investimento effettuato, in misura variabile dal 45% al 25%, a seconda delle dimensioni aziendali.

 

Credito d’imposta investimenti beni strumentali “industria 4.0(ex iperammortamento)

 

Il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali ad alto valore tecnologico, introdotto già dalla finanziaria dell’anno scorso, viene potenziato con: l’aumento delle percentuali di contributo ottenibile e dei massimali di spesa, l’ampliamento dell’ambito oggettivo e la decorrenza retroattiva. Nello specifico, è possibile ottenere, sull’ acquisto di beni tecnologicamente avanzati secondo i parametri del “piano transizione - industria 4.0”, effettuati a partire dal 16 novembre 2020 e per tutto il 2021:

1) un credito d’imposta del 50%, fino ad un importo massimo di costi ammissibili pari a 2,5 mil. di euro (30% per investimenti oltre i 2,5 e fino a 10 mil. di euro), ed è applicabile all’ acquisto di beni materiali ricompresi nell’ allegato A alla legge 232/2016 e che siano interconnessi al sistema produttivo aziendale.

2) un credito d’imposta del 20%, nel caso di acquisto di beni immateriali funzionali alla trasformazione tecnologica e ricompresi nell’ allegato B alla legge 232/2016, nonché per i servizi di cloud computing utilizzati in relazione ai beni immateriali di cui all’ allegato B, fino ad un importo di costi ammissibili pari ad 1 mil. di euro.

Questi crediti d’imposta diventano fruibili in 3 quote annuali a partire dall’anno di interconnessione dei beni.

E’ importante attenzionare tre condizioni, necessarie per avvalersi di questi benefici:

1- Nel caso in cui il valore unitario dei beni sia superiore a 300.000 euro, occorre acquisire una perizia asseverata rilasciata da un ingegnere o da un perito industriale o un attestato di conformità rilasciato da un ente di certificazione, da cui risulti che i beni possiedono caratteristiche tecniche tali da includerli negli elenchi di cui ai richiamati allegati A e B annessi alla legge n. 232/2016 e sono interconnessi al sistema aziendale. Per i beni di costo unitario non superiore a 300.000 euro, l'onere documentale può essere adempiuto attraverso una dichiarazione resa dal legale rappresentante.

2- Inserire nelle fatture e negli altri documenti relativi all’ acquisizione dei beni, un espresso riferimento alla normativa che dispone tali agevolazioni.

3- Effettuare una comunicazione al Ministero dello Sviluppo Economico (le modalità saranno indicate in seguito, con apposito decreto)

Questo credito è cumulabile con il credito d’imposta investimenti per il Mezzogiorno, dunque, per avvalersi di entrambi gli incentivi, bisognerà apporre le apposite diciture previste dalle rispettive normative nelle fatture e negli altri documenti relativi all’ acquisizione dei beni.

 

Credito d’imposta investimenti beni strumentali a bassa tecnologia (ex superammortamento)

 

Il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali materiali ed immateriali, che non hanno un alto valore tecnologico, viene  invece previsto, per gli acquisti effettuati a partire dal 16 novembre 2020 e per tutto il 2021, con l’aliquota del 10%, fino ad un importo massimo di costi ammissibili di 2 milioni di euro, applicabile all’ acquisto di beni ammortizzabili strumentali all’attività d’impresa (con esclusione di: mezzi di trasporto di cui al comma 1 dell’art. 164 TUIR (autoveicoli, autocaravan, motocicli, veicoli per il trasporto pubblico, navi, aeromobili), beni con coefficienti di ammortamento inferiore al 6,5%, fabbricati e costruzioni, beni di cui all’all.3 L. 208/2015 (condutture per industrie di imbottigliamento acque, industrie del gas, aerei, materiale ferroviario), nonché beni gratuitamente devolvibili realizzati da imprese operanti in alcuni settori dei servizi pubblici. Sono invece agevolabili con l’aliquota del 15% gli investimenti in strumenti e dispositivi tecnologici destinati alla realizzazione di modalità di lavoro agile.

Questo credito d’imposta sarà fruibile in 3 quote annuali, a partire dall’anno di entrata in funzione dei beni agevolati, per le imprese con un volume d’affari che supera i 5 mil. di euro, mentre sarà fruibile per intero già nell’ anno di entrata in funzione dei beni, per le imprese con un volume d’affari al di sotto di 5 mil. di euro.

Così come quello precedente, esso è cumulabile con il credito d’imposta investimenti per il Mezzogiorno, dunque, per avvalersi di entrambi gli incentivi, bisognerà apporre le apposite diciture previste dalle rispettive normative nelle fatture e negli altri documenti relativi all’ acquisizione dei beni.

 

Sul cumulo

In merito alla cumulabilità di questi crediti d’imposta con il credito d’imposta Mezzogiorno, si evidenzia che la norma ne consente il cumulo “a condizione che tale cumulo, tenuto conto anche della non concorrenza alla formazione del reddito e alla base imponibile dell'imposta regionale sulle attività produttive, non porti al superamento del costo sostenuto”.

 

Da attenzionare

Per fruire di questi crediti le imprese devono essere in regola con gli obblighi contributivi (durc), rispettare le normative sulla sicurezza, non essere sottoposte a procedure concorsuali e rispettare tutte le norme previste dalla legislazione nazionale e comunitaria per le imprese beneficiarie di incentivi. Inoltre, il credito d’imposta deve essere riversato se i beni, entro il secondo anno successivo da quello di entrata in funzione e della loro eventuale interconnessione (quinto anno per il credito d’ imposta mezzogiorno), sono ceduti a titolo oneroso o sono destinati a strutture produttive ubicate all’ estero. E’ prevista la pubblicazione di un decreto a seguito del quale le imprese agevolate dovranno comunicare i dati degli investimenti effettuati al Ministero dello Sviluppo Economico.

 

Si rimane a disposizione per l’approfondimento dei contenuti e la presentazione delle pratiche.

 

Siracusa, 12/01/2021 

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.